Questo articolo Ti aiuterà a chiarire alcuni aspetti molto importanti legati al “residuo fisso dell’acqua” (smentendo qualche fake news che forse ti sarà capitato di ascoltare) e a fare chiarezza sull’annosa faccenda del “quanto incide il residuo fisso dell’acqua che beviamo sulla nostra salute”.
Iniziamo dalla basi.
Cos’è il residuo fisso?
Il residuo fisso è l’insieme dei solidi sciolti nell’acqua.
E’ un parametro utilizzato per catalogare le varie tipologie di acqua minerali e, più in generale, le acque potabili, nonché per stabilire la quantità di sali minerali e oligominerali contenuti in un litro d’acqua.
In base alla sua concentrazione, che come saprai può essere più o meno intensa, consente di classificare le acque potabili in oligominerali (80 e 200 mg/L), medio minerali (200 e 1.000 mg/L) e salate (oltre 30.000 mg/L).
Le classificazioni in realtà sono molte di più, in questo caso Ti ho citato quelle che immagino avrai già sentito nominare.
Il residuo fisso – tecnicamente parlando – costituisce l’entità dei fattori solidi secchi residui dopo l’evaporazione (prima a 100 poi a 180 °C, talvolta fino a 500 °C) di una certa quantità d’acqua (filtrata) in un contenitore di platino opportunamente tarato.
Senza soffermarsi troppo in paroloni tecnici, è importa che tu capisca che il residuo fisso incide sul gusto percepito dal palato dell’acqua che bevi; che potrebbe risultarti più o meno buona grazie/a causa della concentrazione del residuo fisso (problematica comodamente risolvibile con un impianto Solpur di trattamento acque per la casa).
Dopo questi chiarimenti, proverò a rispondere alla domanda: il residuo fisso incide sulla salute? Scopriamolo.
In che modo il residuo fisso dell’acqua incide sulla salute?
Rispondere a questa domanda vuol dire smentire alcune delle fake news più famose sull’argomento.
In molti credono che le acque ‘dure’ incidano sul presentarsi della calcolosi renale; in realtà nessuno studio medico/scientifico ha dimostrato questa tesi.
Altri, dicono/pensano che l’acqua con basso residuo fisso sia quella ideale per l’idratazione dei neonati.
In realtà, anche in questo caso la scienza non offre alcuna evidenza.
Ritenzione idrica e cellulite? macché!
Le Aziende che vendono acqua in PET povere di sodio, da questo punto di vista, lanciano messaggi fuorvianti; la concentrazione di residuo fisso infatti non incide in alcun modo sulla ritenzione idrica o la cellulite.
Dal punto di vista nutrizionale, le differenti tipologie di acque classificate in base alla percentuale di residuo fisso vengono consigliate in base alle caratteristiche e alle abitudini di consumo di chi dovrà bere.
Quindi?
Il residuo fisso in sostanza “impatta” in maniera percepibile dal punto di vista del gusto al palato di chi beve.
Tante persone infatti non amano bere un’acqua molto povera o ricca di residuo fisso: ciascuno ha i suoi gusti, come giusto che sia.
Va però detto che in larga misura l’acqua lievemente mineralizzata , con basso residuo fisso risulta essere altamente digeribile.
Se ami bere un’acqua leggera, come quella di alta montagna, e se al supermercato sei attento a leggere l’etichetta selezionando l’acqua con il residuo fisso più basso, Ti consiglio di guardare il video che ho girato sulle Dolomiti in cui ti mostro come ottenere un’acqua leggera, con basso residuo fisso, direttamente dal tuo rubinetto, installando un impianto Solpur.